a cura di Giordano Ravera e Giacomo Brunetti

La Pallacanestro Brescia ci insegna cosa significa crescere costantemente.

I bresciani stanno scalando la piramide del basket italiano con un progetto dinamico e innovativo.

Il PalaLeonessa è il riflesso dell’atmosfera che si respira durante un allenamento della Pallacanestro Brescia. È tutto in ordine e si percepisce quanto il Club, negli anni, sia riuscito a strutturarsi per creare un ambiente ordinato e mettere a disposizione dei propri atleti le migliori risorse per crescere. Crescere ancora, sarebbe meglio dire, perché l’ultimo decennio della pallacanestro bresciana è stato un susseguirsi di step che hanno fissato progressivamente l’asticella senza cadere troppe volte.

Dietro alla società di basket c’è una strategia che unisce business sul territorio e lungimiranza tecnologica. Perché ottimizzare i costi non basta senza un’idea di marketing. La rincorsa dell’attuale Brescia inizia nel 2016, quando prende forma il progetto di scalata per approdare in A1 non da comparsa. Dopo 28 anni, a fine stagione, è nuovamente massima serie. Il PalaLeonessa, in disuso da 20 anni, trascorre i propri giorni in silenzio, tra le macerie. Nel 2018, però, l’investimento sul palazzetto – dopo aver giocato “in affitto” a Montichiari – dona una rinnovata identità alla squadra e al nucleo di tifosi che mai l’hanno lasciata. Graziella Bragaglio e Matteo Bonetti, a capo della società, vogliono veder crescere numericamente ed economicamente il lato commerciale.

Nasce un modello che coinvolge oltre 100 aziende tra finanziatori e cambi merce. È una delle realtà con il più alto indotto esterno del settore. L’obiettivo è attirare i brand con occasioni che partono dal basket, fino a esularsi dallo sport. Vengono organizzati dei marketing meeting per mostrare le attività del Brescia e creare interazioni tra gli sponsor, così da trovare opportunità di business e mostrarsi come un luogo dove ampliare la propria rete di contatti. Il Club ha inoltre sviluppato, insieme a un partner olandese, un’app dedicata esclusivamente ai propri sponsor, con servizi e info per mettere in contatto le varie aziende.

Sfruttando la vetrina dell’Eurocup – con un palazzetto omologato per l’Eurolega che si pone come punto d’incontro – il Brescia in occasione della partita con il Galatasaray ha ospitato il console turco in Italia, e i brand partner che hanno interesse nell’area hanno potuto trovare spazio per occasioni commerciali. Nel 2020, poi, con i costi che si sono impennati grazie alla crescita societaria, il title sponsor Germani ha acquisito il 70% delle quote. La struttura si è ampliata, con 4 persone che si occupano di comunicazione e marketing, 2 profili prettamente commerciali, una responsabile degli eventi, un’altra del ticketing e una figura che coordina la segreteria delle 6 squadre del settore giovanile. Oltre al progetto Academy, che monitora il territorio e non solo, offrendo incontri di crescita per gli allenatori e materiale sportivo.

Fiore all’occhiello, all’interno del palazzetto, è la tifoseria: più volte, negli anni, gli allenatori avversari sono arrivati in sala stampa elogiando gli applausi ricevuti dal pubblico di casa. Una media di 4mila spettatori con picchi di sold-out nei big-match. Dallo scorso anno, a Brescia è partito un progetto triennale con Marco De Benedetto come responsabile scouting (e poi come dg) e Alessandro Magro come allenatore. È arrivata la quarta partecipazione europea in 6 anni e, a fronte di un costo totale di circa 8 milioni di euro, il Brescia si pone come obiettivo di continuare a migliorarsi come realtà solida che vuole alzare l’asticella senza fare voli pindarici, ponendosi come pioniera di alcune soluzioni, come l’introduzione del player development coach – un membro dello staff volto al perfezionamento del singolo atleta con sedute extra e studio dei cestisti in rosa – e di un dietista. Una società dinamica che ha una strada ben chiara davanti.