Italbasket, vietato sbagliare

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Vietato sbagliare!
La Nazionale italiana di Meo Sacchetti è al giro di boa del proprio viaggio verso il Mondiale di basket, in programma l’estate 2023 in Giappone, Indonesia e Filippine e la doppia sfida con l’Islanda è l’occasione per sistemare i valori del gruppo H, con gli azzurri secondi alle spalle della Russia dopo le prime due partite disputate.

Al PalaDozza il gruppo dei 16 selezionati prepara il back to back: 24 febbraio ad Hafnarfjordur (terza città di Islanda per grandezza), 27 a Bologna, nell’impianto di Piazza Azzarita, dove si attende una buona affluenza di pubblico sfruttando l’onda lunga del successo delle Final Eight di Coppa Italia, che hanno animato la non lontana città di Pesaro nell’ultimo weekend e riacceso l’amore per la palla a spicchi dello stivale.

L’obiettivo è quindi chiaro: vincerle entrambe per staccare i diretti avversari – al momento con lo stesso record (1-1) – e scongiurare rischi in caso di arrivo a pari punti alla fine della prima fase, che terminerà il prossimo giugno e decreterà le 24 squadre che accederanno alla seconda, al via in agosto.

Nel gruppo ritorni e novità, che in assenza delle superstars avranno l’opportunità di giocarsi un posto per le prossime finestre, costruendo mattone per mattone la propria possibilità di andare al Mondiale e dare così continuità al processo di ringiovanimento e rimescolamento avviato da Sacchetti già nelle qualificazioni olimpiche. Si rivedono Amedeo Della Valle e Paul Biligha, così come Nico Mannion, che ha lasciato alle spalle il periodo difficile vissuto dopo le Olimpiadi ritrovando di recente continuità di impiego e produttività realizzativa. Si affacciano da quasi neofiti invece Matteo Imbrò e Leonardo Totè, che a parte presenze in amichevole e convocazioni a raduni, vanno in cerca della prima apparizione da senior in una gara ufficiale.

Un gruppo frizzante e giovane, che poggia sui veterani Vitali, Tonut e Tessitori e si fregia del cristallino talento di Spagnolo, Procida e Mannion, pronti a far compiere all’Italia il definitivo salto di generazione, processo che ha avuto un importante punto di passaggio a Tokyo ma che deve ancora concretizzarsi pienamente.
Vietato sbagliare quindi, ma vietato anche non sperimentare, perché questa Nazionale ha tanto bisogno di non mancare l’appuntamento Mondiale quanto di costruire un gruppo vincente.