Seconda e ultima puntata del nostro League Pass ranking della stagione NBA 2022-23. Ora le cose si fanno serie: andiamo con le prime 15 squadre.
15, HOUSTON ROCKETS – Così come i Pistons, anche i Rockets sono nel bel mezzo di un rebuilding iniziato ufficialmente con la cessione di James Harden. La squadra di Stephen Silas è piena zeppa di talento giovane e grezzo, ancora difficile da inquadrare in ottica futura ma sufficiente per rendere i Rockets una squadra bella e perdente. Vogliamo forse perderci i voli sopra il ferro di Porter Jr. e Kenyon Martin Jr.? Vogliamo forse perderci la digievoluzione di Alperen Sengun in un Nikola Jokic lite? Ovviamente no.
14, MIAMI HEAT – Gli Heat non hanno necessariamente dei giocatori imperdibili da guardare (con il massimo rispetto per due eccellenti giocatori come Butler e Adebayo) ma, in questo caso, è il collettivo che conta. La squadra di Spoelstra attacca in costante movimento; nella scorsa stagione ha finito al secondo posto per frequenza di utilizzo dei tagli (9.7%) e dei consegnati (7%). La stessa coralità che mettono in attacco la si ritrova anche in difesa. Sono una squadra allenata benissimo e si vede. Non rubano l’occhio con gli highlights, ma sono sempre un’ottima scelta.
13, CHICAGO BULLS – A livello puramente tecnico, la perdita di Lonzo Ball non può essere sottovalutata nell’economia di gioco dei Chicago Bulls, per quello che l’ex Lakers può dare su entrambe le metà campo. Nel nostro ranking, però, la squadra di Billy Donovan è di poco fuori dalla top 10, grazie un highlight umano come Zach LaVine e a un maestro di tecnica offensiva come DeMar DeRozan. Da seguire con interesse anche lo sviluppo di due ragazzi giovani come Patrick Williams e Ayo Dosunmu. La telecronaca offerta da Adam Amin e Stacey King, poi, regala sempre qualche perla.
12, LOS ANGELES CLIPPERS – La vera curiosità nel vedere i Clippers, quest’anno, corrisponde a due nomi su tutti. Il primo è quello di Kawhi Leonard, forse la superstar meno emozionante da veder giocare; un robot che non esterna emozioni e ti uccide a forza di tiri dal midrange. Il secondo è quello di John Wall, alle prese con una eventuale, seconda rinascita, dopo la stagione 2020-21 con la maglia dei Rockets. Un Wall sano rappresenterebbe un bel boost per i Clips in questa classifica.
11, ATLANTA HAWKS – Di Steph Curry ce n’è uno, ma Trae Young ne è la cosa più vicina. Qui, il fattore curiosità è dato dall’amalgama tra Young e il neo-arrivato Dejounte Murray: da questo dipendono molte delle fortune degli Hawks. L’ex Università di Oklahoma rimane comunque uno dei giocatori più elettrizzanti della NBA, e la presenza del duo Collins-Capela garantisce giocate sopra il ferro e ulteriori highlights.
10, PHOENIX SUNS – Phoenix rimane una squadra ben sopra la media anche solo per la presenza del duo CP3 – Devin Booker, un maestro del midrange e del playmaking il primo e uno dei migliori attaccanti puri della Lega il secondo. A differenza degli ultimi anni, però, la squadra di Monty Williams rischia di dover affrontare problemi di chimica interna, a causa del rapporto teso tra lo stesso Williams e Deandre Ayton, rimasto a Phoenix per pura e semplice decisione della dirigenza. Al posto di Jae Crowder in partenza, avrà più minuti Cam Johnson, che sa come fare canestro anche con minutaggio e ruolo ridotto (l’anno scorso oltre 12 punti di media in 26 minuti di utilizzo, con il 42.5% da 3).
9, LOS ANGELES LAKERS – A rendere i Lakers una squadra da top 10 in questa classifica bastano LeBron James e Anthony Davis. Il Prescelto rimane un must watch anche – e a maggior ragione – a 38 anni: il conto alla rovescia verso il primo posto dei marcatori all-time è già partito. AD riuscirà a tornare ai livelli, tecnici e fisici, della stagione 2019-20? Che ne sarà di Russell Westbrook? Darvin Ham riuscirà a dare alla squadra una parvenza di gioco offensivo, oltre a consolidarsi dal punto difensivo? La Crypto.Com Arena rimane uno dei palazzi più belli della Lega, e il gialloviola non passa mai di moda.
8, MILWAUKEE BUCKS – A ranghi completi, i Bucks sono probabilmente la squadra migliore della Eastern Conference. Giannis Antetokounmpo si è preso il trono di miglior giocatore di basket del pianeta, e nelle ultime stagioni ha aggiunto sempre qualcosa di nuovo al proprio gioco. Vedremo più triple dal palleggio? L’assenza di Khris Middleton per le prime settimane di stagione regolare ci priva di uno dei migliori attaccanti – ancorché sottovalutati – della NBA attuale. Bobby Portis, con i suoi occhi spiritati, ha trovato la propria dimensione. Joe Ingles, per anni uno dei giocatori chiave dei Jazz, sarà in grado di dare il proprio contribuito in termini di tiro, intelligenza cestista e trash talking anche ai Bucks? Bonus per il ritorno delle divise viola e verdi anni 90-00.
7, BOSTON CELTICS – I Celtics edizione 2022-23 si presentano ai nastri di partenza con tante certezze e anche qualche dubbio. Tatum & Brown sono ormai due stelle di prima grandezza, inserite in un contesto di squadra decisamente efficiente sia dal punto di vista offensivo che, soprattutto, difensivo. L’arrivo di Derrick White li ha dotati di un buon attaccante che attacca il ferro e di un difensore pestifero. Malcolm Brogdon, invece, è l’ennesimo buono-ottimo giocatore con grande IQ presente in questa squadra. L’assenza di Robert Williams è un brutto colpo, soprattutto nella propria metà campo. Che tipo di allenatore è Joe Mazzulla? Gli avvenimenti delle ultime settimane lasceranno scorie? Bonus per l’arena, tra le più storiche, e per la telecronaca di Mike Gorman e dell’ottimo Brian Scalabrine.
6, MINNESOTA T’WOLVES – Con l’acquisizione di Rudy Gobert, Minnesota ha gettato la maschera. La squadra di Finch può vantare uno dei giocatori più unici nel panorama NBA attuale, Karl-Anthony Towns, oltre a una stella in the making come Anthony Edwards. Il numero 1 di Minnesota è una macchina da highlight; deve imparare a limitare i tiri da 3 e dalla media, prediligendo il gioco al ferro, e sta imparando ad avere un impatto anche nella metà campo difensiva. Chris Finch ha costruito un attacco davvero bello da vedere, con movimento continuo di pallone e uomini. Jaden McDaniels, che la dirigenza ha voluto blindare da qualunque offerta dei Jazz nella trade per Gobert, è un nome per il premio di Most Improved. La telecronaca di Dave Benz e Jim Petersen offre sempre spunti interessanti.
5, NEW ORLEANS PELICANS – I Pelicans sono stati una delle storie della scorsa stagione NBA; l’arrivo di C.J. McCollum ha favorito la scalata alla Western Conference, la vittoria al play-in e l’onorevolissimo 4-2 subito dai Suns al primo turno dei playoff. A quella squadra si è aggiunto, per modo di dire, un pezzo solo ma anche molto ingombrante. Zion Williamson sembra finalmente pronto per prendersi la scena, dopo tre anni costellati da infortuni. Il talento abbonda, ma basterà? Oppure c’è qualcuno di troppo in questo roster? Attenzione a Herb Jones, reduce da una grande annata da rookie, soprattutto nella metà campo difensiva.
4, GOLDEN STATE WARRIORS – L’unico motivo per cui i Warriors non finiscono nella nostra top 3 è l’idea che si possano prendere qualche giornata libera durante la stagione regolare per arrivare freschi e pronti ai playoff. La squadra di Kerr ha cambiato alcuni uomini, sostituendoli con giovani. James Wiseman sembra recuperato ed è reduce da una buona preseason; Moody e Kuminga sanno giocare, l’hanno già dimostrato nella scorsa stagione. I Big 3/4 sono una certezza. Con Curry e Thompson in campo (più il recente ‘rinnovato’ Jordan Poole) si ha sempre la sensazione che possa succedere qualcosa si spettacolare e/o storico in campo.
3, BROOKLYN NETS – Sono stati la telenovela dell’estate, loro malgrado. Se sono in terza posizione è perché la suddetta telenovela ha avuto un lieto fine per la squadra. Fintanto che reggono in squadra assieme, Irving e Durant sono uno spettacolo per gli occhi. Aspettiamo Ben Simmons quasi come Babbo Natale: a che punto è il suo recupero? Tornerà l’All-NBA visto a Phila? Tirerà da 3? Steve Nash continuerà a zavorrare l’attacco dei suoi? La telecronaca di Ian Eagle è probabilmente la migliore tra quelle disponibili sui canali locali.
2, DENVER NUGGETS – La presenza di Nikola Jokić basterebbe a rendere i Denver Nuggets una squadra da top 10 in questa classifica: i rientri di Jamal Murray e Michael Porter Jr. li proiettano direttamente al secondo posto. I Nuggets hanno tutto per essere una delle squadre più profonde e talentuose della Lega. Gli arrivi di Kentavious-Caldwell Pope e Bruce Brown – giocatore preziosissimo a Brooklyn – li rende ancora più competitivi da un punto di vista difensivo. Bones Hyland avrà ancora più spazio, anche da play: il numero 3 di Denver è una guardia smilza con licenza di tirare, sul modello di Jamal Crawford. Occhio a Zeke Nnaji, che potrebbe ritagliarsi un ruolo importante dalla panchina, almeno come tiratore sugli scarichi.
1, MEMPHIS GRIZZLIES – ‘The Greatest Show on Court”. Ci perdoneranno I Sacramento Kings dei primi anni ’00, ma questi Memphis Grizzlies sono i Limp Bizkit di Woodstock ’99. Un concentrato di adrenalina e spettacolo ogni sera, trascinati dal giocatore attualmente più elettrizzante che si possa vedere su un campo da basket, Ja Morant. Complice l’assenza di Dillon Brooks, Desmond Bene è cresciuto tantissimo negli scorsi playoff, continuando nella trasformazione in un attaccante molto completo. Il suddetto Brooks non è mai timido quando c’è da prendersi un tiro, aizzare la folla o fare trash talking con i difensori. Il vero fattore X di questa squadra è Jaren Jackson Jr.: dalla sua crescita, e da suoi eventuali infortuni, passa molto della stagione dei Grizzlies ai playoff. Nel frattempo, il primo posto nella nostra classifica di ‘guardabilità’ è saldamente loro.