NBA Playoff preview: le 8 serie del primo turno

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Miami Heat (1) vs Atlanta Hawks (8)

I Miami Heat sono talmente imprevedibili da passare da una corsa sino alle Finals all’uscita al primo turno nella passata edizione degli NBA Playoff. Se la prima veniva definita un prodotto della bolla di Orlando, e la seconda fortemente condizionata da un tiro della vittoria di Khris Middleton in una delicata gara 1, oggi si presentano alla post-season come massima testa di serie. L’ultima volta che hanno chiuso la stagione regolare da primi in classifica è poi arrivato il titolo NBA (2012/13). Con l’arrivo di Kyle Lowry e PJ Tucker la squadra acquisisce ancor più esperienza da parte di due giocatori che hanno trionfato nelle ultime tre stagioni, rispettivamente con i Toronto Raptors ed i Milwaukee Bucks. I Miami Heat possiedono una delle lineup più complete in termini di impatto su entrambe le metà campo. Il bilanciamento tende maggiormente sulla difesa. Non soltanto perché il loro attacco è diciassettesimo per punti segnati. Ma perché gli Heat sono l’unica squadra in NBA a finire in top-5 in maggior numero di palloni persi generati agli avversari, percentuale più bassa concessa sia da tre punti che dal campo e primi in minor volume di punti subiti in area.

I Miami Heat ricercano un contributo generalizzato in termini di produzione offensiva. Lo stile di gioco non è variato, ma è sempre quello a marchio Erik Spoelstra, fatto di esecuzione e tanto movimento senza palla tramite tagli, handoff e giocatori in uscita dai blocchi. A fianco di Jimmy Butler e Bam Adebayo, è il momento di Tyler Herro, che ha registrato una stagione storica per un giocatore in uscita dalla panchina, con 20.0 punti, 5.0 rimbalzi e 4.0 assist a partita. Nei momenti più complicati della stagione a causa delle assenze, con Butler e Adebayo che hanno saltato entrambi più di 25 gare, Herro ha guidato la squadra offensivamente. Il salto compiuto dalla passata all’attuale stagione dovrà tradursi anche ai playoff. Per quanto abbia giocato in sole 30 gare di stagione, il quintetto titolare dei Miami Heat (Lowry, Butler, Robinson, Tucker, Adebayo) è il quinto assoluto per più alto plus-minus, con +108 punti segnati rispetto agli avversari. Unire continuità a questo risultato, con un giocatore del calibro di Herro in uscita dalla panchina e role player consapevoli della misura del proprio impatto, i Miami Heat potranno intravedere una lunga strada nella corsa degli NBA Playoff.

Gli Atlanta Hawks lo hanno fatto di nuovo. Ottimo finale di stagione, nonostante continue ripercussioni a causa di infortuni, e ora attraverso i play-in hanno conquistato l’ottava testa di serie. Nella passata edizione, hanno stupito il mondo raggiungendo le finali della Eastern Conference. Attualmente, la strada per ripetersi è ricca di avversari strutturati, a partire dai Miami Heat. La presenza di Trae Young, come mostrato nella cruciale gara di play-in contro i Cleveland Cavaliers, è però un primo motivo per credere in questa squadra, essendo stato in grado di segnare o fornire assist per il 42.6% dei canestri totali in regular season. Una condizionante può essere la mancanza della lineup titolare (Young-Huerter-Hunter-Collins-Capela), che ha giocato soltanto 178 minuti in 15 gare finora.

I due elementi che diminuiscono le chance degli Atlanta Hawks sono il record in trasferta, il quinto peggior nella lega per percentuale di vittorie, e la prestanza difensiva. In questo aspetto hanno chiuso ventiseiesimi per efficienza. Un dato che perde ben 7.1 punti su 100 possessi quando Trae Young è in campo, essendo sistematicamente coinvolto e attaccato. Ma allo stesso tempo, l’attacco guadagna 10.0 punti di efficienza quando la sua stella guida le operazioni. Perciò il bilanciamento lascia intendere che Young è più impattante in attacco di quanto possa svantaggiare la prestazione di squadra dal punto di vista difensivo. L’arma principale con cui gli Hawks producono è il pick-and-roll, essendo secondi in NBA per frequenza e settimi in punti per possesso. Dovendo affrontare una delle migliori difese nella lega, sia come collettivo che singolarmente, l’attenzione su Young sarà altissima a costo di vivere con ciò che chiunque altro sarà in grado di produrre. Gli Atlanta Hawks hanno potenziali contributori dal punto di vista offensivo, soprattutto al tiro da tre punti. In stagione hanno trovato 100 o più triple da ben 10 giocatori differenti, e pur classificandosi al diciottesimo posto in tentativi da dietro l’arco a partita, la percentuale registrata è la seconda più alta nella lega.

Bogdan Bogdanovic può essere colui che, in uscita dalla panchina, è in grado di segnare con continuità quando messo in ritmo, sia in situazioni assistite o create autonomamente. La traiettoria della sua stagione ha parzialmente seguito quella scorsa. Ossia ha alzato decisamente il livello del suo gioco quando più necessario. Nelle due gare di play-in ha registrato 16.0 punti con il 58.8% dal campo ed il 50.0% da tre punti (5.0 tentativi). La chiave per l’attacco degli Atlanta Hawks sarà limitare al massimo le forzature, e sfruttare le opportunità con maggior spazio che arriveranno per circa ogni giocatore che non porti il cognome Young sulla maglia.